Ughi ha raggiunto quella vetta strumentistica e musicale ove il violino rivela appieno la propria natura. Tanta diversità di registri viene fusa in una fraseggiante omogeneità di indicibile ardore. Il violino manifesta la natura ambigua che lo possiede: il demonismo d’un essere ermafrodito che ci turba nell’istante stesso in cui ci persuade e che ci consola nell’istante stesso in cui ci sconvolge.
(Il Messaggero)

Solo i fuoriclasse posso prendersi, dal palco, piccole e grandi libertà di stile e di interpretazione senza correre il rischio di risultare trasgressivi, o, peggio, fuori luogo. Uto Ughi ha personalità, storia, mestiere e charme, tali da consentirgli di aggirarsi nelle spire avvolgenti dello splendido Concerto in re maggiore di Beethoven sul filo del protagonismo, dando a volte la sensazione spiazzante di poter accedere a sonorità altre da quelle assodate. Gli esiti, per altro, gli danno regolarmente ragione:teatri in visibilio e bis di spudorato virtuosismo, come la vorticosa “Paganiniana” firmata Milstein, fanno da corollario ad ogni sua esibizione. Obbediente alla regola, il concerto che venerdì scorso ha segnato le rentrée di Ughi al fianco del! ‘Orchestra del San Carlo regala energia e sospiri al pubblico napoletano, riproponendo l’immagine di un solista carismatico ben oltre il dettaglio meramente musicale: la sua presenza riempie la scena, mentre la contabilità di molti passi è talmente esclusiva da non ammettere disquisizioni filologiche, ma solo il piacere dell’ascolto.
(Stefano Valanzuolo – Il Mattino)

Ughi possiede tutte le qualità tecniche del grandissimo violinista; la brillantezza del suono, la sua robustezza, il suo volume, l’intonazione infallibile; la cantabilità; un’agibilità ed un virtuosismo che hanno oggi pochi confronti.
(Il Giornale)

Colpisce soprattutto quel suo costante processo di affinamento e di approfondimento che lo rende sempre diverso e sempre più affascinante pur senza cedere ad alcuna stravaganza.
(La Nazione)

Uno dei pochi musicisti in grado di farci vivere la felicità della musica. Ci fa abbandonare al fascino di un ascolto morbosamente concentrato sulla sensualità del suono, la fisicità della vicenda discorsiva, i bagliori lucenti con cui sa illuminare ogni piega della sua lettura.
(La Nazione)

Un artista così strepitosamente ricco di doti personali, rara consapevolezza di musicista e di interprete. Il taglio fantasioso che egli sa dare ad una Sonata antica non contraddice la consapevole interiorità con cui individua i momenti focali di un capolavoro. Eleganza di dizione, bellissimo contabile e brillantezza del suo gusto strumentale.
(La Nazione)

« …Desde el primer golpe de arco, fue evidente que Uto Ughi es un violinista magnifi- co. De cuantos violistas jovenes que hemos oldo, muy pocos nos dieron ugual sentido de se, guridac y tamana sinceridad. Durante todo el recital nada permitiò que recundasse en un mero efecto, en actitudes espectaculares. Siempre una indefectible probidad demostradora de una formaci6n de austeridad. Su sonoridad es siempre bella, matizada y elcanza perfectamente una elemidad de rendimiento. Un vibrato extraordinario, unas armonias deliciosas, una afinacion son deslices y una elevada pujanza expresiva, son las caracteristicas de este excelente artista”.

Uto Ughi en dos brllantes actuaciones « …Esta nueva visita de Uto Ughi nos muestra al joven violinista italiano no ya en el goce de esas facultades que desde su primera actuacion en nuestro medio produjeron admiracion muy solidamente fundamentada, sino eu una marcha ascendente, previsible por lo demas, que parere destinarlo con nitidez mas que a destacarse entre los colegas de su generacion, a ocupar un lugar en el nucleo de los mayores violinistas de su tiem- po. Todo coincide en Ughi para legar a tales conclusiones: desde la musicalidad natural depurada y sin fallas hasta la posesion de una técnica para la que se diria que no existen dificultades insalvables pasando por un talento interpretativo, amplio, penetrante, cultivado… ».
(La Nacion)

Admirable playing by Uto Ughi ” Uto Ughi appears noI only lo be one of the foremost players of his generalion, but a rare personality of particular interest amongst violinist’s in the world today. We shall remember this recital for the “Wagneriana” as one of the outstanding events of the musical year ».
(La Nacion)

“AI the time of Uto Ughi’s previous visit to Buenos Aires last year I predicted a brilliant future for this violinist. The new generation of violinists have in him a true leader. Since the time when Menuhin last played here twenty years ago, I cannot remember feeling greater enthusiasm for a violinist ».
(El Cronista Comercial)

Teatro Colon